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Gobbi Barbara

Per anziani e cronici servono 20mila infermieri di famiglia

Il Sole 24 ore, 14-01-2020, p.26

Per poter gestire l’emergenza cronicità italiana, che coinvolge 24 milioni di persone, si è pensato di attivare microteam di cura sul territorio, gestiti dal medico e dalla nuovissima figura dell’infermiere di famiglia. In questo modo i pazienti saranno gestiti da vicino e si alleggerirà il carico per gli ospedali. L’idea è stata inserita nel nuovo Patto per la salute siglato con le Regioni, ma la sua completa realizzazione è ancora lontana. Fino ad ora è mancata una riforma organica ed una dotazione di personale adeguata. In Italia Secondo la Fnopi, la Federazione nazionale degli infermieri: servono oltre 30mila in più in tutto. E di questi, 20mila infermieri di famiglia o di comunità sono quelli previsti nel Patto per la salute; uno ogni 3mila cittadini circa. 

E’ una tipologia di infermiere che dovrebbe intervenire a domicilio, nelle case della salute, negli ospedali di comunità e nei distretti per gestire le persone con problemi di fragilità in collaborazione con i medici di famiglia. Sono già quasi 6mila gli infermieri formati dai primi corsi universitari e che lavorano nelle Regioni come Lombardia, Toscana e Piemonte, che li hanno già introdotti nei loro servizi sanitari, o in altre come il Friuli Venezia Giulia, la Puglia e la Valle d'Aosta che hanno avviato sperimentazioni. Ora, con il nuovo Patto salute ci sarà l’omogeneizzazione dei percorsi e la loro attivazione in tutto il Paese. Nelle linee guida della Fnopi è già tracciato l’identikit dell'infermiere di famiglia, che ne individuano tre livelli di attività: ambulatoriale, per i pazienti a medio-bassa complessità; domiciliare, per bisogni di cura più intensi, bassi livelli di autonomia e “tutoraggio” a familiari e badanti; sociale, con il sostegno all'integrazione socio-sanitaria. L'obiettivo è sempre di potenziare al massimo l'autonomia possibile anticipando i bisogni e cooperando con il medico in micro-équipe per evitare il ricovero finché è possibile.

L’infermiere di famiglia si occupa anche dell’aderenza alla riabilitazione e all'assunzione dei medicinali.

(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)

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Autore (Cognome Nome)Gobbi Barbara
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2020
Pagine26
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2020-01-14
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteIl Sole 24 ore
Subtitolo in stampaIl Sole 24 ore, 14-01-2020, p.26
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)
Volume
Approfondimenti
Gobbi Barbara
Attori
Parole chiave: Anziano non autosufficiente Assistenza Domiciliare Integrata Servizi sanitari