Il Tribunale di Foggia ha sancito, con la sentenza 11537/2020, che le famiglie dei malati di Alzheimer e demenza grave non sono tenute a pagare la retta di ricovero nelle Rsa convenzionate dove si trovano i loro parenti. Infatti alcune strutture richiedono di pagare parte delle spese rifacendosi al Dpcm 14 febbraio 2001 per cui quelle sanitarie sono a carico del Servizio sanitario nazionale, quelle assistenziali a carico dei familiari.
L'avvocato Giovanni Franchi, dell’associazione Konsumer, ha invece richiamato la sentenza della Cassazione 4558/2012, ottenendo la vittoria per il figlio di un degente in una Rsa pugliese che ha visto revocato un decreto ingiuntivo di oltre 5mila. Si legge nella sentenza «Non si può porre in dubbio che le cure prestate alle persone affette da Alzheimer comportino la preminenza dei fattori produttivi sanitari rispetto a quelli meramente assistenziali».
Pur non essendo la prima pronuncia in merito,il fatto di aver ottenuto il riconoscimento dei malati di Alzheimer come degenti ad alta integrazione sanitaria costituisce un importante passo avanti anche ai fini della richiesta di rimborsi.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)