Occuparsi dell'invecchiamento spostando l'attenzione al periodo della vita che precede l’insorgenza dei primi sintomi della vecchiaia potrebbe rivoluzionare il modo in cui gestiamo la salute e gli investimenti che ogni persona può fare nel corso della vita per assicurarsi una vecchiaia migliore.
In questa prospettiva la medicina dovrà cambiare e in parallelo la sanità pubblica.
"La scienza dell’invecchiamento non dovrebbe essere limitata alla cura degli anziani - spiega Ferrucci geriatra ed epidemiologo, direttore scientifico del National Institute on Aging di Baltimora (Usa) -. Attualmente curiamo le persone solo quando mostrano segni di malattia, vale a dire quando tutti i compensi fisiologici possibili sono esauriti. È una strada in salita che non può avere successo. La medicina del domani identificherà chi ha una ridotta resilienza e attuerà interventi mirati prima del tracollo, quando almeno una parte della biologia giova ancora nostro favore".
(Fonte: tratto dall'articolo)