Arriva l'infermiere di famiglia, figura già prevista dal Patto della Salute di dicembre: saranno assunti 9.600 persone, uno ogni 8.000 abitanti.
Spiega il presidente della Fnopi - la Federazione degli Ordini delle professioni infermieristiche - Barbara Mangiacavalli che sarà «Un professionista della rete territoriale che lavora in team con gli altri professionisti, compresi medici e pediatri , per rispondere ai bisogni delle famiglie».
L'infermiere sarà alle dipendenze dell’Asl, e si rapporterà con i bisogni che riguardano pazienti cronici, anziani e minori con disabilità. Si occuperà anche della prevenzione sugli stili di vita ed educazione sanitaria nelle famiglie.
Già presente in Friuli, Emilia Romagna, Puglia e Valle d'Aosta ora sarà introdotto anche nelle altre regioni. Dove già introdotto ci sono stati significativi risultati con la riduzione del 20% dei codici bianchi nei pronto soccorso, minore ricorso ai ricoveri ospedalieri, miglioramento della presa in carico dei pazienti appena dimessi dall’ospedale e sgravio di lavoro per i medici di famiglia.
L'infermiere di famiglia lavorerà soprattutto nel distretto, in ambulatori infermieristici o multiprofessionali, nelle case delle salute, con l'accesso anche nelle residenze sanitarie e nelle cure intermedie. Sarà questa figura ad aiutare le famiglie a gestire al meglio la diagnosi e le terapie, con un monitoraggio costante dei pazienti.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)