La Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso) ha presentato al ministero della Salute la proposta di attuazione della riforma dell'assistenza agli anziani (legge 33/2023). Secondo l’Istat sono 2,8 milioni gli over 75 gravi, di cui un milione vive solo o con un coniuge anziano e 1,2 milioni senza aiuto familiare.
Una platea che arriva a 14 milioni di assistiti potenziali e che oggi è drammaticamente sguarnita: in Italia l'assistenza a casa raggiunge poco più del 10% di utenti che ne avrebbero bisogno mentre le cure domiciliari integrate (Adi) non arrivano a 20 ore l'anno per paziente.
Il rapporto 2022 sulle dimissioni ospedaliere denuncia che su 5 milioni di ricoveri 1,3 milioni sono inappropriati alla luce dei 12 miliardi l'anno per tenere in Rsa 280mila anziani e meno di 2 miliardi per quei 2,8 milioni che vivono a casa con difficoltà motorie, con più patologie e spesso soli e poveri.
Nel modello Fiaso, spiega il presidente Giovanni Migliore, l'ospedalizzazione a domicilio grazie alla telemedicina, che può affiancare o sostituire del tutto alcune prestazioni che si facevano in presenza, è la leva per un salto di qualità.
Su regìa di una Unità operativa geriatrica ospedale-territorio composta da medici, infermieri, operatori socio-sanitari, assistenti sociali, psicologi, fisioterapisti e volontari, il reparto di Geriatria assicura gli interventi specialistici mentre i servizi territoriali curano quelli di prossimità.
Il percorso virtual hospital parte dalla dimissione, dopo il ricovero, di un paziente che abbia ancora bisogno di essere seguito: si allerta il medico di famiglia che segnala il caso alla Centrale operativa territoriale e alla Unità di valutazione multidimensionale per far sì che l'anziano, con un proprio Piano di assistenza individuale, sia ricoverato in “corsia virtuale”.
Ma la segnalazione può partire anche dal medico di base, dal pronto soccorso o dalla Rsa. Cruciale l'infermiere di famiglia che da “case manager” gestisce anche la telemedicina. In campo i quattro servizi di teleconsulto, televisita, telemonitoraggio, teleassistenza da utilizzare sulla base delle direttive Agenas, l'Agenzia per i servizi sanitari regionali, a cui entro fine anno tutte le Regioni dovranno adeguarsi con proprie piattaforme.
(Sintesi redatta da: Mayer Evelina)