Dal rapporto 'Pension at Glance' dell'Ocse, emerge che part time e lavoro a tempo mettono a rischio la tenuta del sistema pensionistico italiano soprattutto a causa della stretta correlazione fra contributi e prestazioni stabilita a livello normativo. Nel nostro Paese queste due forme di lavoro sono cresciute di oltre il 10% nel 2017, contro il 5% della media Ocse, generando una aspettativa di bassi guadagni futuri per le giovani generazioni.
Nel Rapporto si evidenzia che un'interruzione di carriera di 5 anni di un salariato medio in Italia ridurrà le pensioni del 10% , a fronte di una media Ocse del 6% .
Inoltre, insieme a Danimarca, Estonia e Olanda, siamo uno dei 4 Paesi dell'area considerata in cui, chi entra nel mondo del lavoro oggi, andrà in pensione di anzianità a 71 anni di età, contro una media di 66,1 anni. Peggio di tutti la Danimarca con 74 anni di media alle stesse condizioni.
Da noi si va in pensione a 62 anni e cioè 2 anni prima della media Ocse, che è di 64 anni, e 5 anni prima di quanto preveda la pensione di vecchiaia. Inoltre, i tassi medi di occupazione giovanile e quelli dei lavoratori anziani in Italia sono bassi: il 31% per gli addetti tra 20-24 anni e il 54% per quelli di 55-64 anni, contro una media Ocse rispettivamente del 59% e del 61%.
Altra peculiarità italiana riguarda i lavoratori autonomi che, sono in maggior numero rispetto alla media Ocse ( 20% contro il 15%) ma, in 15 dei 35 Paesi considerati, percepiscono una pensione in media del 22% più bassa rispetto a quella degli altri pensionati, mentre in Italia si arriva al - 30% .
, pur avendo una copertura previdenziale, sono soggetti ad aliquote più basse che si traducono in diritti pensionistici inferiori. In Italia i lavoratori autonomi sono il 20% del totale degli addetti, contro una media Ocse del 15%. Inoltre, in 15 dei 35 Paesi esaminati, i lavoratori autonomi percepiscono una pensione del 22% di media più bassa rispetto a quella degli altri pensionati, mentre in Italia si scende a - 30%. Per l'Ocse l'Italia deve cogliere una sfida sul fronte previdenziale: quella di "mantenere adeguati benefici dalle pensioni di anzianità, limitando la pressione fiscale a breve, medio e lungo termine".
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)