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De Bac Margherita, a cura di

Perché è in calo l’aspettativa di vita

Il Corriere della Sera, 27-04-2016, p.20

Nella sanità pubblica italiana ci sono cose positive e cose negative: migliorano i bilanci delle Regioni, ma la spesa per ogni cittadino è squilibrata fra Nord e Sud; aumentano gli sportivi e calano i fumatori, ma gli obesi continuano ad aumentare, e quindi è maggiore il rischio di malattie cardiovascolari. L’uso degli anti depressivi sale, il che significa da una parte che c’è maggiore attenzione per il male dell’anima, dall’altra c’è più richiesta di cure. Ma soprattutto per la prima volta l’Italia vede diminuire l’aspettativa di vita. Walter Ricciardi, direttore dell’Osservatorio sulla salute e presidente di Osservasalute conferma e ricorda che una ventina di anni fa è successo alla Danimarca che intervenne con misure strutturali, come la pedonalizzazione delle città. Il rapporto Osservasalute 2015, a cui hanno collaborato 180 ricercatori di università, agenzie, assessorati, aziende sanitarie e istituti pubblici raccogliendo indicatori statistici ufficiali, porta quindi a conclusioni poco ottimistiche. Chi nasce oggi vivrà 80,1 anni se maschio e 84,7 anni se femmina, scendendo di due e tre mesi rispetto all’ultima rilevazione Istat. Secondo Ricciardi i 54 mila i morti “in eccesso” sono dovuti alla mancanza di vaccinazione antinfluenzale, alla poca adesione agli screening per i tumori, e agli abusi di alcool. Sono comunque aumentati gli ultracentenari, a gennaio 2015  oltre tre italiani su 10mila avevano superato il secolo (donne all’83%). La prevenzione fatica a partire, le campagne di screening in oncologia sono poco seguite, specie al Sud. Le Regioni non riescono a coinvolgere abbastanza i cittadini. Ci si vaccina poco, non vengono seguite le norme antifumo sui luoghi di lavoro, la difesa igienico sanitaria degli alimenti lascia a desiderare. Da segnalare in positivo l’aumento del  2% della popolazione che pratica sport, a cui vanno aggiunti tutti coloro che fanno movimento (passeggiare almeno due chilometri, nuotare, andare in bicicletta). Purtroppo  però oltre un terzo della popolazione adulta è in sovrappeso e una persona su 10 è obesa.

(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)

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Autore (Cognome Nome)De Bac Margherita, a cura di
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2016
Pagine20
LinguaItaliano
OriginaleNo
Data dell'articolo2016-04-27
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteIl Corriere della Sera
Subtitolo in stampaIl Corriere della Sera, 27-04-2016, p.20
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)
Volume
Approfondimenti
De Bac Margherita, a cura di
Parole chiave: Dati statistici Politiche riferite alla popolazione anziana Prevenzione Ricerca