Il Sole 24 Ore si chiede in un suo recente articolo se i giovani adulti di oggi hanno meno certezze e meno soldi dei loro genitori. In base ai dati, l'ipotesi appare fondata. Nonostante la recessione sia ormai alle spalle, il tasso di occupazione dei giovani tra i 25 e i 34 anni è sceso, lo scorso anno, dello 0,7%, e questa precarietà si ripercuote anche sulle loro scelte finanziarie. Negli ultimi 10 anni la quota di sottoscrittori di fondi comuni di investimento nella fascia d’età tra i 26 e i 35 anni si è dimezzata, passando dal 11,7 al 6,6%. Stessa sorte per quella tra 36 e 45 anni, in calo dal 20,1 al 13,3%. Nello stesso periodo, gli investitori over 65 sono stati quattro volte di più rispetto ai loro figli. Forse il problema non sono solo le condizioni di partenza ma gli strumenti che, in parte, sono già stati pensati.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)