Le vampate di calore sono il sintomo più tipico della menopausa e affliggono almeno 3 donne su 4. Sono dovute alla diminuita produzione di estrogeni da parte delle ovaie. Alcune iniziano ad avvertirle negli anni precedenti la menopausa, ma il picco si ha nei primi anni che seguono la cessazione definitiva del ciclo. Il Professor Annibale Volpe, presidente della Società italiana della menopausa e ordinario di ginecologia e ostetricia all’Università di Modena e Reggio Emilia spiega che, sebbene i meccanismi che le provocano non siano del tutto chiariti, è evidente che la carenza di estrogeni innesca alterazioni a livello del centro che controlla la temperatura dell’organismo, nell’ipotalamo. Così anche minimi aumenti della temperatura corporea, (stress o leggerissime variazioni del clima), scatenano i meccanismi fisiologici per indurre un raffreddamento: rapida vasodilatazione superficiale e sudorazione più o meno profusa. Il risultato è un “su e giù” termico molto fastidioso, soprattutto di notte, quando interferisce con il riposo. Per contrastarle la scelta più efficace è la terapia ormonale sostitutiva che prevede la somministrazione di estrogeni naturali e progestinici . Rispetto al passato le dosi di ormoni sono state molto ridotte e a volte per non incidere sull’aumentato rischio di tumore al seno (per altro molto basso, 8 casi su 10 mila donne trattate). In alternativa ci sono farmaci che possono alleviare le vampate, come gli antidepressivi (con inibitori della ricaptazione della serotonina), la clonidina (di norma usata come antipertensivo) e il gabapentin (antiepilettico). C’è anche chi ricorre all’agopuntura o ad altre terapie non convenzionali. Infine negli ultimi anni c’è stato un boom nell’uso di prodotti a base di piante medicinali ricche di fitoestrogeni, ma ci sono pochi studi che poortino prove inequivocabili della loro efficacia e benché sembrino sicuri a breve termine, mancano dati a lungo termine.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)