I voucher erano stati introdotti per la prima volta in via sperimentale per la vendemmia del 2008, proprio per le peculiarità dell’offerta di lavoro nelle campagne. Sono poi stati estesi negli anni ad altri tipi di prestazioni di lavoro occasionali ma, dopo gli abusi inverosimili verificatisi tra il 2015 e il 2016, lo strumento era stato superato con il libretto di famiglia e il contratto di prestazione occasionale introdotti dal governo Gentiloni. Il 3 luglio, il ministro del Lavoro Di Maio, ha aperto a una loro reintroduzione in alcuni ambiti: quelli per cui i voucher erano nati (lavori domestici, colf e badanti, e in alcuni casi in agricoltura). Per il nuovo Governo, la cancellazione totale di questi "buoni", ha creato non pochi disagi ai tanti settori per i quali tale mezzo di pagamento rappresenta, invece, uno strumento indispensabile. La Coldiretti stima che, la reintroduzione dei voucher, possa far recuperare 50.000 posti di lavoro occasionali. Contraria la Cgil.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)