Da due nuove ricerche presentate in occasione dell’Alzheimer's Association International Conference arrivano nuove ipotesi che spiegherebbero i motivi alla base di questa differenza tra i generi, finora erroneamente imputata alla maggiore longevità delle donne. Le persone di sesso femminile correrebbero un maggior rischio di sviluppare l’Alzheimer in quanto avrebbero una migliore connettività tra le zone cerebrali dove ha origine la proteina tau, che gioca un ruolo determinante nella formazione delle placche tipiche della patologia. Il primo studio, condotto da un team di ricercatori della Vanderbilt University di Nashville (Usa), si è incentrato sull’analisi di centinaia di risonanze magnetiche effettuate sia su donne che su uomini. Nel corso della ricerca, gli esperti hanno analizzato la distribuzione della proteina tau, cercando di svelare eventuali differenze tra i generi. Sono così riusciti a dimostrare che la proteina presa in esame si dirama differentemente nei cervelli di uomini e donne. Da un secondo studio, realizzato da un team di ricercatori dall'università di Miami (Usa), è emerso che negli uomini e nelle donne vi sarebbero degli specifici geni che potrebbero avere dei legami con la probabilità di sviluppare la patologia. "La genetica potrebbe contribuire alle differenze nel rischio e progressione della malattia in entrambi i sessi", spiega Brian Kunkle, a capo del team di ricerca.
(Fonte: tratto dall'articolo)