Nonostante l'Italia sia il Paese più anziano d’Europa, con 4,4 milioni di over 80 sono 4,4 milioni, non esiste una mappatura completa delle Rsa. Rispetto al resto d’Europa abbiamo solo 18,6 posti letto ogni 1.000 anziani, contro una media di 43,8.
Abbiamo circa 200 mila posti letto accreditati, di cui 160 mila occupati da non autosufficienti. Poi ci sono altri 50 mila posti in strutture private, dove il costo è totalmente a carico dell’ospite.
La degenza media è molto bassa, 12 mesi, in pratica si porta la persona anziana nella casa di riposo quando non si riesce più a tenerla a casa con la badante. Delle 7.372 case di riposo il 26,7% è gestito dai Comuni, i privati no profit il 48%, le società private profit il 25%. Non c'è una legge unica per cui ogni Regione va per la sua strada.
Anche per le rette mensili che, a seconda del grado di autosufficienza e della Regione, variano dai 2.400 agli oltre 4.000 euro di cui la metà è pagata dal finanziamento pubblico e l’altra metà è a carico dell’ospite. Poi ci sono 50.000 letti nelle case famiglia, che al massimo possono tenere 7 ospiti, con una retta media mensile di 1.800 euro al mese. Sono strutture poco controllate, i cui unici controlli sono rappresentati dai Nas, come i bar, che nel 2019 hanno riscontrato 1.500 irregolarità nelle strutture per anziani e più del 75% riguardava le case famiglie. I tipi di irregolarità vanno sa abbandono di persone incapaci, maltrattamenti, omicidi colposi, esercizio abusivo della professione, troppi ospiti in una stanza, scarsa pulizia, pasti o alimenti in cattivo stato di conservazione.
C'è poi una grande espansione delle società private profit accreditate come Korian-Segesta. Kos, San Raffaele, Sereni Orizzonti e Gruppo Gheron Alcuni di questi grandi gruppi gestiscono case di riposo anche all’estero. La differenza tra pubblico e privato per i profitti è molto alta (a favore di questi ultimi). Ciò perché i privati utilizzano al 43% medici e infermieri esterni pagati da cooperative che non pesano sui bilanci con i giorni di malattia, perché pagati dall’Inps. Gli infermieri prendono anche stipendi più bassi e spesso la formazione di chi deve assistere pazienti complessi non è adeguata.
Dai dati della Lombardia, che comunque riflettono la situazione nazionale, nelle Rsa pubbliche lo standard di assistenza medio a ciascun ospite è di un’ora e mezzo in più a settimana rispetto alle società profit. Ora il Ministro Speranza ha voluto una commissione, guidata da Mons. Paglia, per trovare delle modifiche da effettuare nelle Rsa per migliorare la situazione degli anziani e delle famiglie.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)