Vento, bassa pressione atmosferica, minore luce solare, al pari del freddo possono rappresentare fattori scatenanti dell’infarto del miocardio. Quindi non più solo freddo come fattore di rischio ma anche altri agenti atmosferici si possono rilevare come nemici del cuore. A sostenerlo alcuni ricercatori svedesi che hanno osservato pazienti con infarto ricoverati in terapia intensiva e hanno incrociato i dati meteorologici ottenuti dalla stazione meteo più vicina in riferimento ai giorni in cui sono avvenuti gli attacchi cardiaci. Lo studio, denominato SWEDHEART, ha interessato 274.029 pazienti, ed ha accertato che i fattori scatenanti indipendenti di STEMI e NSTEMI comprendono basse temperature, bassa pressione atmosferica, maggiore velocità del vento e minor durata dell’illuminazione solare.
(Fonte: tratto dall'articolo)