È un vero toccasana per tutti, giovani e anziani, basilare nella prevenzione e nel trattamento non farmacologico delle malattie legate allo stile di vita. Diversi recenti studi dimostrano che, se praticato con continuità, è ritenuto un medicinale, e fa bene anche agli anziani con patologie. Questo è il risultato di una recente meta-analisi, (risultato di uno studio decennale) pubblicata sul prestigioso British Journal of Sports Medicine, che evidenzia i benefici simultanei ad ampio spettro a livello cardiovascolare, metabolico e muscolo-scheletrico. Il coordinatore dell’unità di ricerca, Peter Krustrup, docente del Dipartimento di scienze dello sport e biomeccanica clinica presso l’Università della Danimarca meridionale (SDU) ha affermato: «Il calcio è una medicina ad ampio spettro per pazienti con ipertensione, diabete di tipo 2 e altre malattie legate allo stile di vita». I risultati sono stati presentati alla conferenza internazionale “Football is Medicine”, ed hanno messo in risalto i benefici del calcio anche per donne anziane (70-85 anni), per uomini con tumore alla prostata e per pazienti affetti da morbo di Parkinson. Per i pazienti con cancro alla prostata: il calcio è salutare per le ossa e per i muscoli. Il trattamento anti tumorale ha, infatti, come effetti collaterali, proprio la perdita di massa muscolare e ossea. Dopo cinque anni di studi, si è notato che, la densità minerale ossea (Bmd) del femore, è migliorata nei giocatori di calcio del 2,8%; mentre, nei pazienti non allenati, la densità è diminuita del 2%. Il calcio ricreativo è un toccasana anche per pazienti tra i 55 e i 70 anni in fase pre-diabete. Gli studi hanno evidenziato che, se praticato due volte alla settimana, il calcio combinato con una regime dietetico specifico, migliora la forma fisica e la salute cardiovascolare in donne e uomini non allenati. Inoltre contribuisce a perdere peso in un modo più salutare rispetto alla dieta standard. Nei pazienti allenati si è riscontrata una diminuzione del colesterolo totale, del colesterolo LDL e della percentuale di grasso corporeo.
(Fonte: tratto dall'articolo)