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Perché invecchiando si dorme peggio

salute24.ilsole24ore, 30-03-2018

Da uno studio pubblicato su Neurobiology of Aging dai ricercatori dell'Università del Kent (Regno Unito) e dello Smith College di Northampton (Usa), è  emerso che l'invecchiamento determinerebbe una significativa riduzione della sensibilità alla luce da parte dell’area cerebrale che controlla i ritmi circadiani, nota come nucleo soprachiasmatico (Scn). Gli scienziati hanno esaminato il cervello di due gruppi di topi: il primo era composto da esemplari giovani, mentre il secondo da anziani. Analizzando le alterazioni presenti nel nucleo soprachiasmatico, gli studiosi hanno scoperto che nei roditori anziani un recettore dell'acido glutammico chiamato N-Methyl-D-aspartate (Nmda), utilizzato per trasmettere le informazioni relative alla luce, era meno efficiente nel re-impostare l'orologio circadiano dopo l’esposizione a sorgenti luminose. La scoperta, a loro avviso, potrebbe quindi favorire lo sviluppo di trattamenti volti a migliorare il riposo delle persone di una certa età.

(Sintesi redatta da: D'Amuri Vincenzo)

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Autore (Cognome Nome)
Casa Editrice, città
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Pagine
LinguaItaliano
OriginaleNo
Destinatari
  • Persone anziane
Data dell'articolo2018-03-30
Numero
Fontesalute24.ilsole24ore
Approfondimenti Onlinesalute24.ilsole24ore.com/articles/20633
Subtitolo in stampasalute24.ilsole24ore, 30-03-2018
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: D'Amuri Vincenzo)
Volume
Approfondimenti
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Parole chiave: Disturbi del sonno