Alcune compagnie, tra le quali l'americana John Hancock Insurance ma anche United Healthcare e la startup Oscar, tendono a sfruttare le nuove tecnologie per monitorare lo stato di attività fisica dei propri clienti. Offrono loro, a condizioni vantaggiose, smartwatch e bracciali per il fitness. Chi accetta di indossare un bracciale intelligente, paga premi ridotti e ha sconti sui prodotti di alcune società e su alcune piattaforme online. Un altro incentivo allo studio riguarda la possibilità di avere un dispositivo gratuito. Se il cliente fa sport e raggiunge gli obiettivi del suo allenamento, ottiene una riduzione o l’annullamento dei suoi premi assicurativi. Se invece si dimostra pigro, il prezzo sale, fino a quindici dollari al mese. Non bisogna indossare sempre lo smartwatch. Quando si slaccia il cinturino, si deve attivare il gps dello smartphone per provare che si sta correndo al parco o si stanno facendo esercizi in palestra. Il beneficio per le assicurazioni? Le compagnie ci guadagnano perché avere clienti in salute significa, in media, che avranno vite più lunghe; pagheranno i premi per alcuni anni in più e la cifra assicurata sarà pagata molto dopo. Delicato è il profilo della tutela di quelli che sono i dati "sensibili" dei clienti ma le assicurazioni garantiscono di non voler condividere o vendere queste informazioni a terzi e gli assicurati, per ora, non stanno sollevando obiezioni di privacy.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)