L'accesso alle cure della importante patologia oftalmica è ancora molto complicato: l'allarme è stato lanciato dalla Società oftalmologica italiana, che da anni sollecita il Ministero della Salute perché garantisca a tutti i pazienti le terapie salva vista. E che sprona l'Aifa, l'agenzia del farmaco, a rendere facilmente disponibili i farmaci che guariscono i diversi tipi di maculopatia, eliminando le limitazioni burocratiche che impediscono a migliaia di pazienti di curarsi. Per aiutare chi rischia la cecità è necessario cambiare alcune regole, meramente burocratiche. Cioè bisogna spostare i farmaci necessari (Avastin, Lucentis, Eylea e Ozurdex) dalla fascia H, quella dei prodotti utilizzabili solo in ospedale, alla fascia A. In questo modo la terapia sarebbe applicabile anche nelle sale operatorie degli ambulatori di oculistica, Bisogna inoltre considerare che l'Italia è l'unico Paese dove si assiste ad una diminuzione del numero di terapie intravitreali perché molti oculisti dubitano ancora dell'efficacia del farmaco, nonostante le evidenze scientifiche. C'è da sperare che gli inghippi burocratici vengano sciolti al più presto liberalizzando la prescrizione dei farmaci.
(Sintesi redatta da: Mamini Marcello)