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Belluck Pam

Personalized treatment for Parkinson’s/Una terapia personalizzata per combattere il Parkinson

The New York Times, 10-09-2024

Nello studio pubblicato il 19 agosto sulla rivista Nature Medicine, i ricercatori dell'Università di San Francisco, California, hanno trasformato la stimolazione cerebrale profonda, un trattamento consolidato per la malattia, in una terapia personalizzata che ha adattato la quantità di stimolazione elettrica ai sintomi individuali di ogni paziente.

I ricercatori hanno scoperto che per i partecipanti l'approccio personalizzato, chiamato stimolazione cerebrale profonda adattiva, ha dimezzato la durata del sintomo giudicato da ciascuno come più fastidioso. Lo studio ha anche scoperto che nella maggior parte dei casi la qualità di vita percepita dai pazienti è migliorata.

Sebbene il campione fosse di piccole dimensioni, rappresenta i progressi compiuti nell'uso di impianti cerebrali e intelligenza artificiale per personalizzare il trattamento di disturbi neurologici e psichiatrici, sviluppando essenzialmente pacemaker per il cervello.

Esperimenti recenti hanno iniziato a personalizzare la stimolazione cerebrale per depressione, disturbo ossessivo compulsivo e dolore cronico. Sebbene siano necessarie molte più ricerche, diversi esperti hanno previsto che alcune versioni di pacemaker cerebrali potrebbero essere disponibili entro cinque o dieci anni.

I partecipanti allo studio erano uomini tra i 40 e i 60 anni a cui era stato diagnosticato il Parkinson da almeno sei anni. Dopo l’impianto di elettrodi nel cervello hanno ricevuto la stimolazione cerebrale profonda convenzionale per mesi (trattamento ormai consolidato) finché non ne hanno tratto il massimo beneficio possibile.

Quindi i ricercatori hanno iniziato a sviluppare algoritmi personalizzati per ognuno di loro, concentrandosi principalmente sul sintomo che ogni paziente trovava più fastidioso, come la rigidità e la distonia.

Per verificare se la stimolazione personalizzata migliorasse l'esperienza dei pazienti, questi venivano incoraggiati a vivere una vita il più normale possibile, effettuando anche viaggi e sport. A intervalli di due o sette giorni nell'arco di due mesi, il sistema cambiava per erogare la stimolazione convenzionale o la versione personalizzata.

La maggior parte dei pazienti ha ridotto i sintomi peggiori passando da circa il 25 % della giornata a circa il 12 % della giornata e la stimolazione adattiva ha anche ridotto la gravità di tali sintomi. Inoltre non ha peggiorato, e in alcuni casi ha migliorato, i sintomi "opposti" (l'"opposto" della rigidità è il movimento incontrollato, ad esempio.)

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)Belluck Pam
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2024
Pagine
LinguaInglese
OriginaleSi
Data dell'articolo2024-09-10
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteThe New York Times
Subtitolo in stampaThe New York Times, 10-09-2024
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Parole chiave: Malattia di Parkinson Ricerca