Invecchiando perdiamo forza muscolare e le attività quotidiane diventano sempre più faticose. In alcuni casi, questa debolezza è particolarmente marcata e limita fortemente la possibilità di svolgere semplici azioni di routine.
Con ampie ripercussioni sulla qualità di vita.
Il 10 per cento delle persone, sopra i 50 anni, soffre di sarcopenia, la perdita considerevole di massa muscolare. Uno studio, guidato da un team internazionale e da ricercatori dell’Università di Exeter, su oltre 250.000 persone di età superiore ai 60 anni, ha esaminato la forza di presa della mano, utilizzando indicatori di perdita della funzione muscolare derivati dalle definizioni internazionali di sarcopenia.
Il team ha condotto un’analisi genetica scoprendo meccanismi biologici che portano alcune persone a soffrire di sarcopenia, proteggendone altre. Lo studio, pubblicato su Nature Communications, ha identificato 15 aree del genoma associate alla debolezza muscolare, incluse 12 aree non implicate nelle precedenti analisi.
«Abbiamo scoperto - ha detto Garan Jones, autore dello studio- che la nostra analisi sulla debolezza muscolare nelle persone anziane condivideva percorsi genetici comuni con malattie metaboliche come il diabete di tipo 2 e condizioni autoimmuni come l’osteoartrite e l’artrite reumatoide. In sottogruppi di persone con aumentato rischio di queste condizioni, la sarcopenia può essere una malattia da cercare di prevenire. Ci auguriamo che comprendendo i contributi genetici della debolezza muscolare correlata all’età, saremo in grado di evidenziare possibili interventi terapeutici nelle prime fasi della vita per una vecchiaia più felice e più sana».
(Fonte: tratto dall'articolo)