Dai dati Inps emerge che il tasso di occupazione femminile, sceso durante la pandemia sotto il livello di guardia del 50%, è in risalita negli ultimi due anni e nel secondo trimestre del 2023 ha sfiorato il 52,6% (+1,2% di punti in un anno). A sorpresa, quindi, negli ultimi dieci anni c’è stato il sorpasso dell’età pensionabile da parte delle donne: l’età media al pensionamento è cresciuta come diretta conseguenza delle riforme.
Quella degli uomini è passata dai 62 del 2012 a 64,2 nel 2022, mentre quella delle donne da 61,3 a 64,7. Il superamento è legato alla diffusa discontinuità delle carriere delle donne, un fattore che comporta ritardi nel raggiungimento dei requisiti contributivi per la pensione anticipata.
Per i Sindacati però preoccupano gli squilibri territoriali intrecciati a quelli di genere che danno vita «ad una situazione drammatica: solo 36 donne su 100 risultano impiegate al Sud». Indispensabile puntare su politiche attive del lavoro e interventi a sostegno della genitorialità condivisa visto che l’86% dei 3,8 milioni di inattivi in Italia è donna e non cerca un lavoro per motivi legati ad esigenze familiari.
(Sintesi redatta da: Righi Enos)