Dal 56esimo rapporto Censis emerge in pieno lo "tsunami demografico" italiano: la popolazione di almeno 65 anni di età è pari al 23,8% del totale e rispetto a trent'anni fa registra un aumento del 60%. Stando alle previsioni tra vent'anni il 33,7% della popolazione italiana sarà over 65. Il ritorno improvviso dell'inflazione ha collocato i pensionati tra coloro che sono più esposti all'erosione del potere d'acquisto. Pensando al proprio futuro, solo il 38,7% si sente con le spalle coperte sul piano economico (nel 2019 era al 68,2%).
La fragilizzazione della condizione economica dei pensionati non solo rischia di mettere in crisi il welfare familiare a supporto di figli e nipoti, ma alimenta la loro paura verso alcuni rischi sociali. Il 35,2% dei pensionati si sente poco coperto in caso di malattia e necessità di ricorrere a prestazioni sanitarie, il 45,4% in caso di non autosufficienza. Gli over 65 che possono definirsi utenti di internet (si collegano almeno qualche volta al mese) non vanno oltre il 51,4% del totale. Tutti gli altri (il 48,6% degli anziani) non si collega mai o quasi mai”.
Analogamente, tra le persone che dispongono al più della licenza media, la quota di coloro che risulta fuori da internet raggiunge addirittura il 43,6%. Tra anziani e sotto-scolarizzati poco meno di una persona su due è esclusa da internet. Tra gli esclusi da internet si trova l’8,1% della popolazione maggiorenne residente in Italia (circa 4,1 milioni di persone). Il profilo di queste persone è molto caratterizzato: innanzitutto nell’80% dei casi si tratta di anziani, il 59,9% possiede la sola licenza media inferiore, per due terzi sono donne e in quasi la metà dei casi (47,6%) abitano in Comuni con meno di 10.000 abitanti.
Il loro livello socio-economico, nell’80% dei casi, è basso o medio-basso.I lavoratori domestici sono nel complesso circa 2 milioni. Nel 2021 i lavoratori domestici contribuenti sono stati 961.358. In prevalenza si tratta di donne (816.476, quasi l'85% del totale) e la maggioranza dei lavoratori domestici è di origine straniera (672.609, il 70%). Poco più della metà sono colf (509.987, il 53%). La figura della badante è predominante tra coloro che provengono dall'Europa dell'Est (46,3%). La domanda di colf e baby-sitter è sostanzialmente ad ore (rispettivamente per l'89,9% e l'86,1% dei datori di lavoro).
Nel caso in cui fosse necessario il sostegno a un proprio familiare non autonomo, più della metà del campione (58,5%) eviterebbe in tutti i modi di fare ricorso a una Residenza sanitaria assistenziale (Rsa), preferendo assumere una badante. Mediamente, la spesa sostenuta dalle famiglie per una badante oscilla intorno a 1.200 euro mensili, circa 750 euro per colf e baby-sitter.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)