Il complesso rapporto tra gli anziani e l'uso dei farmaci è stato al centro della quinta edizione di ‘Anziano & Farmaci’ svoltosi a Genova. Vi sono patologie che possono essere tenute sotto controllo ma non guarite: importante fare un bilancio tra i pro e i possibili contro per l’anziano prima di iniziare una terapia farmacologica. Errori nella somministrazione in età anziana sono un problema dalle conseguenze spesso gravi anche se a volte certe terapie con relativi medicinali vanno comunque assunte per arginare i danni di varie comorbilità. Quando l’età del paziente avanza, a volte il medico deve ‘deprescrivere’: ovvero, cancellare alcuni dei farmaci inseriti nel precedente piano terapeutico. Un’operazione complessa e delicata da calibrare con pazienza, perizia e coscienza: occorre effettuare sempre una valutazione multidimensionale dei farmaci impiegati. Al convegno è stata sottolineata una volta di più l’importanza delle vaccinazioni contro l’influenza per gli anziani, soprattutto riguardo a coloro che soffrono di BPCO - bronco pneumopatia cronica ostruttiva. L’uso dei farmaci comunque resta un business complesso: pare ad esempio che quelli anti Alzheimer non saranno più rimborsati in Francia perché il rapporto costo-beneficio non è più considerato adeguato. Stesso provvedimento potrebbe essere preso da parte di altri sistemi sanitari nazionali. L’Alzheimer è una malattia che fa paura: non può essere curata ma è possibile controllare la disabilità coi farmaci. Un dato soddisfacente è che l’Italia è il secondo paese al mondo nel fare vivere più a lungo la popolazione anziana, ma registra meno successi nel contrastare la disabilità a livello geriatrico. Tutti vivi più a lungo ma con una qualità della vita non all'altezza.
(Fonte: tratto dall'articolo)