A Portoferraio (Isola d'Elba - Livorno), la preside dell’istituto Cerboni utilizza i “lavori socialmente utili” per recuperare gli studenti con comportamenti aggressivi.
I ragazzi
sospesi passano i giorni di pausa forzata dalle lezioni nei centri per anziani, accudendo i malati di Alzheimer e i pazienti con problemi psichiatrici.
All'interno delle strutture, i giovani, svolgono attività come, piegare le lenzuola, servire la colazione agli ospiti e partecipare alle attività di socializzazione. Finito il percorso, tornano a scuola e, invece di rientrare in classe come se nulla fosse, vengono accompagnati da Silvia Dini (pedagogista elbana , responsabile dell’area psichiatrica della cooperativa Altamarea che fa parte del Consorzio Astir di Prato e che a Portoferraio gestisce vari centri per anziani) in cattedra, per la “restituzione”, cioè per parlare ai compagni della loro esperienza e renderli partecipi del percorso svolto durante i giorni di sospensione.
«I ragazzi tornano cambiati – spiega Silvia Dini –. Evidentemente beneficiano del contatto umano che in particolare gli anziani sanno dare. L’efficacia del progetto è dimostrata dal fatto che alcuni hanno chiesto di poter tornare a trovarci». Gli studenti che hanno passato alcuni giorni nei centri di Altamarea non hanno più ricevuto note o rapporti in classe. L’entusiasmo emerge anche nei racconti di alcuni di loro, come riportato da uno studente che non ha più la nonna: al centro, giocando a carte con una signora, è come se l’avesse ritrovata.
(Fonte: tratto dall'articolo)