La perdita del senso del gusto, una minore percezione della sete, la caduta dei denti, disordini gastrici o intestinali, l’insufficiente esposizione ai raggi solari, malattie, invalidità, e alcuni fattori socioeconomici: tutti fatti che possono limitare l'assunzione di nutrienti che, al contrario, diventano più importanti nell'alimentazione dell'anziano. I nutrienti a rischio di carenza durante l’invecchiamento sono la vitamina B12, la vitamina B6, la riboflavina, la vitamina D, la vitamina C, utile anche per migliorare l’assorbimento del ferro, lo zinco, coinvolto nel processo di cicatrizzazione delle ferite, nella visione, nel gusto e nell’olfatto. Sarebbe opportuna anche una quantità leggermente maggiore di proteine rispetto agli individui adulti per contrastare la progressiva perdita di massa muscolare, la fragilità della pelle, la riduzione della funzione immunitaria. Cala invece il fabbisogno energetico e diminuisce il metabolismo: attenzione dunque a limitare l’assunzione di grassi e soprattutto di grassi saturi, che potrebbero contribuire allo sviluppo di patologie cardiovascolari.
(Sintesi redatta da: Marcello Mamini)