Nella buste paga di colf e badanti è previsto un aumento dal mese di gennaio dello 0,64%. Chi ha collaboratori domestici occasionali deve abbandonare i “voucher”, che dal 2017 hanno lasciato il posto al «Libretto famiglia»: libretto nominativo prefinanziato, che permette di pagare i “collaboratori” occasionali entro il tetto di 250 ore annue e di 5mila euro di corrispettivo. Seppur più flessibile, questo strumento obbliga le famiglie ad una retribuzione lorda minima oraria di 10 euro, importo più elevato rispetto al minimo tabellare fissato dal contratto collettivo. In Italia sono 866.747 i lavoratori domestici regolari, ma secondo il Censis, la quota si raddoppia considerando i lavoratori in nero. Nell’arco di 10 anni è raddoppiato il numero delle badanti che oggi è il 43,7% dei lavoratori domestici. In crescita la loro età media che passa a quasi 49 anni e la presenza degli uomini che arriva al 7,2%, nonché la quota di italiani; nel 2007 erano l’8% della categoria, oggi il 20%. Per lo Stato l’aumento delle badanti equivale ad un risparmio di 6,7 miliardi sui servizi di welfare. Sono più italiani anche tra le colf, in generale i lavoratori domestici regolari sono uno su quattro italiano, il 46% proviene dall’Europa dell’Est, l’8% dal Sudamerica, il 6% dall’Africa del Nord e il 15% dall’Asia. Per i datori di lavoro di badanti le uniche agevolazioni per ora previste sono la deduzione dal reddito dei contributi versati, fino a 1.549 euro all’anno, e la detrazione del 19% delle spese per badanti fino a 2.100 euro, sempre che il reddito non superi i 40mila euro.La proposta di Assindatcolf è di portare la deduzione totale del costo del lavoro domestico, cosa che favorirebbe l’emersione degli irregolari.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)