Gli aspiranti pensionati nel 2019 avranno un assegno Inps più leggero di quello intascato dai colleghi che lasceranno il posto di lavoro entro il 2018. La ragione di questa riduzione sta nel sistema di calcolo previdenziale contributivo, che ha al suo interno alcuni meccanismi che riducono gli importi delle pensioni. Il più importante è rappresentato dalla variazione dei cosiddetti coefficienti di trasformazione, cioè i parametri con cui viene calcolata la pensione. Così, dal 1° gennaio 2019, con l’incremento a 67 anni dell’età minima per la pensione di vecchiaia entreranno in vigore i nuovi coefficienti di trasformazione. Rispetto ai valori utilizzati sino al 31 dicembre 2018, i nuovi coefficienti fanno registrare una riduzione che, a seconda dell’età di accesso alla pensione, varia da un minimo dell’1,08 per cento a un massimo dell’1,90 per cento.La revisione dei coefficienti, legati all’ età alla quale si va in pensione (sono più bassi se si esce dal lavoro prima e più alti se si esce dopo), dipende dall’ allungamento della vita media. Il meccanismo prevede che, se si riceve l’assegno per più tempo, a parità di età di uscita dal lavoro l’importo annuale viene ridotto.
(Fonte: tratto dall'articolo)