In Olanda esiste Hogewey, un villaggio per persone con uno stadio medio di demenza. Un quartiere protetto, dove viene simulata il più possibile una vita “nomale” con negozio della parrucchiera, un supermercato… una sorta di residence fatto di villette dove gli anziani vivono con appunto, normalità. In Italia il 65-70 per cento degli ospiti di Rsa hanno una qualche forma di demenza, ma solo una minoranza di queste strutture offre un nucleo “specifico” per chi soffre di Alzheimer o di patologie affini. Quindi la demenza è di casa nelle strutture per anziani, non l’eccezione. Nelle varie situazioni si può dire che la meta della “normalità di vita” non sia la priorità nella maggior parte dei casi. In molti contesti la “sanitarizzazione” diventa l’unica strada per la “cura” delle persone con disturbi cognitivi. D’altra parte esistono anche molti esempi di strutture che mettono al centro della loro organizzazione “il benessere” degli ospiti. Va detto che, come ha dimostrato uno studio, in Gran Bretagna la maggioranza delle persone con demenza, anche se vive a casa propria non esce mai. Quindi quando le famiglie si trovano ad affrontare il dilemma se tenere a casa il proprio caro o “portarlo” in una struttura, l’obiettivo è comunque quello di disegnare un percorso il più possibile “su misura” tenendo conto delle storie individuali e del grado di malattia. Tutte le Rsa dovrebbero garantire un livello accettabile di “normalità di vita”. Anche dove le Rsa rimangono residenze “pesanti”, non è detto che non possano aprirsi per “alleggerire” il carico sulle famiglie, come viene sperimentato in Lombardia con le “Rsa aperte”. Le persone con demenza rimangono a casa loro, e le Rsa forniscono servizi e interventi a sostegno della domiciliarità, fornendo alle famiglie un maggior tempo per decidere. Anche nelle Rsa si possono attuare delle accortezze, come ad esempio entrare in camera di un ospite chiedendo permesso. Per avere un’idea di come si vive nelle Rsa è stato fatto un documentario “Giorni normali” (di cui si può vedere una sintesi su Corriere Salute) , per conto dell’associazione Al Confine girato da Stefano Forlani
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)