La stagione invernale 2016/2017 ha registrato un peggioramento dei dati relativi ai decessi degli ultra sessantacinquenni a causa dell'influenza. La diminuzione degli anziani che decide di vaccinarsi e l'accresciuta virulenza del virus influenzale giocano un ruolo importante nel fare del nostro Paese il peggiore in Europa e pone problemi urgenti alle autorità preposte alla salute pubblica. Oltre ad un maggior numero di morti, infatti, si registra anche un aumento di ammalati con conseguenze importanti in fatto di compromissioni rilevanti per la salute, maggiore fragilità, riduzione dell'autosufficienza e con aumento dei costi complessivi per il ssn oltre che di sofferenza per gli anziani. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità sarebbe necessario raggiungere almeno il 75% dei vaccinati nella popolazione anziana, mentre nel nostro Paese siamo scesi sotto la soglia del 50% degli ultra sessantacinquenni vaccinati. Questi dati allarmanti trovano la loro ragione d'essere in alcuni comportamenti protrattisi negli anni: il problema della vaccinazioni degli anziani non è stato considerato cruciale; si è lasciata diffondere una cultura che fa ritenere pericolose le vaccinazioni che sarebbero uno strumento per arricchire le case farmaceutiche; alcune regioni non hanno operato campagne vaccinali; infine è ancora diffusa una sorta di fatalismo sulla condizione anziana, per cui sarebbe inutile preoccuparsi.
Sarà opportuno quindi dare un impulso molto deciso alla diffusione delle vaccinazione se si vuole evitare un nuovo ulteriore aggravarsi della condizione di salute degli anziani.
(Sintesi redatta da: Rondini Laura)