Esistono già numerosi studi che collegano la mancanza di sonno all’Alzheimer ma l'effetto non è stato ancora ben messo in chiaro. Ora, come ha scritto l’Huffington Post, una indagine condotta dalla Oregon Health and Science University si propone di definire il legame tra il riposo ridotto e la malattia che cancella la memoria. Il ricercatore universitario Jeffrey Iliff ha sottolineato come le cattive abitudini legate al sonno posso costituire le premesse per la demenza senile (anche l’eccessivo stress può provocarlo).
Sebbene gli studiosi fossero a conoscenza da decenni di un collegamento tra il riposo notturno e questa patologia, non interpretavano correttamente tale relazione. E’ stato evidenziato infatti che i pazienti che soffrono di Alzheimer hanno disturbi del sonno, ma si riteneva che fossero la conseguenza della malattia che impediva al cervello di regolare correttamente il riposo. Grazie all’indagine del dottor Iliff invece si è ipotizzato che dormire poco e male provochi l’Alzheimer.
Gli studiosi intendono utilizzare la risonanza magnetica ad alta sensibilità per studiare le attività del cervello nell’eliminazione di sostanze negative, in modo da poter stabilire un legame esatto tra sonno e Alzheimer.
Altre ricerche in questo campo hanno portato a risultati simili. Nel 2014 uno studio condotto sui topi ha dimostrato che la mancanza di sonno provoca lacune nella memoria in appena 8 settimane. E nel 2015 un’altra ricerca ha rivelato che dormire poco accelera l’invecchiamento biologico.
(Sintesi redatta da: Vincenzo D'Amuri)