Entro il 2035 la popolazione polacca diminuirà di 1,5 milioni di persone, mentre il numero di cittadini in età pensionabile (60 per le donne e 65 per gli uomini) aumenterà rapidamente. In questo quadro, città come Breslavia, e Cracovia sono pioniere di buone pratiche. Entrambe sono tra quelle europee con il più alto numero di università della terza età e offrono programmi di istruzione superiore per i pensionati.
Dal 2014, Breslavia ha anche un "consiglio degli anziani", un organo eletto di cittadini anziani che si riunisce sei volte all'anno e collabora con il consiglio comunale e l'ufficio del sindaco per informarli delle sfide quotidiane affrontate dalle persone anziane.
Cracovia ha introdotto un programma in cui gli over 70 o con un alto grado di disabilità, che desiderano visitare amici defunti, possono ordinare una microcar che li porterà gratuitamente alle tombe dei loro cari. Chi vive in una famiglia composta da una sola persona può anche chiamare un "tuttofare d'oro" che li aiuterà a sostituire le lampadine, riparare interruttori rotti o sturare uno scarico intasato senza costi aggiuntivi.
E la città finanzia direttamente 50 "centri di attività" intergenerazionali aperti tutti i giorni dalle 10:00 alle 15:00.Joost van Hoof, una cattedra di invecchiamento urbano presso l'Università dell'Aia, che dal 2007 studia le città a misura di anziano, è convinto che sia un errore considerare la longevità come un fattore negativo e di peso sulla società.
In particolare, la fascia di 70-75enni europei non è composta da persone bisognose, ma per lo più sane, autonome e più abbienti delle generazioni precedenti, una risorsa dunque, ma inutilizzata. Il governo polacco, che ha uno dei pochi ministri europei per gli affari degli anziani, ha approvato ad aprile una legge che da giugno dell'anno prossimo obbliga le banche a fornire hardware in filiale e consulenza personalizzata su come utilizzare i propri servizi online.
Bratislava ogni anno dedica agli over 65 un mese di festeggiamenti e attività, tra cui una serata di gala all'Opera, gite di nordic walking, serate cinema, laboratori sulle truffe online e sessioni di pittura. A Bratislava negli ultimi anni, la maggior parte delle fermate degli autobus nel centro della città sono state dotate di piattaforme rialzate per facilitare la salita degli anziani.
Nelle piazze sono stati piantati alberi con la convinzione che aiutando il benessere degli anziani si aiuta anche l’ambiente. In larga misura, l'atteggiamento positivo della Polonia è guidato da fattori culturali. La religione gioca un ruolo: secondo il censimento del 2023 del paese, il 71% della sua popolazione si identifica ancora come cattolico romano. La televisione polacca alimenta ancora lo stereotipo della babcia (nonna) polacca la cui saggezza quotidiana salvaguarda il benessere di un'intera famiglia.
A Breslavia c'è anche un sentimento di riconoscenza verso quei cittadini, ora anziani che hanno contribuito alla ricostruzione dopo la II Guerra mondiale. Gli over 90 possono infatti richiedere una card che dà loro diritto a visite gratuite a domicilio da parrucchieri, dentisti e addetti alle pulizie. Tuttavia la realtà economica di molti cittadini anziani in Polonia non è così accogliente.
Molti hanno pochi risparmi e le pensioni nel paese sono meno della metà della media UE. "I posti migliori in cui invecchiare in Europa sono senza dubbio quelli con solidi regimi pensionistici, come Svizzera, Norvegia o Danimarca", afferma Van Hoof. "Ma posti come Breslavia e Cracovia compensano con l'innovazione e un budget limitato".
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)