Nei paesi più sviluppati si è assistito, negli ultimi anni, a un cambiamento demografico importante, che ha visto aumentare considerevolmente il numero delle persone anziane. In Italia la popolazione con età uguale o superiore ai 65 anni ha raggiunto nel 2021 circa 13,9 milioni di individui, pari al 24% della popolazione totale. Il graduale invecchiamento della popolazione va di pari passo con l’aumento di patologie e sindromi croniche per paziente, che si trova, quindi, in una condizione di “multimorbilità”.
Quest’ultima, definita come la presenza di due o più condizioni croniche, interessa il 75% dei sessantenni e la quasi totalità degli ultraottantenni. La sua naturale conseguenza è l’utilizzo di un cospicuo numero di farmaci. Tale fenomeno, indicato con il termine “politerapia” o “polifarmacoterapia”, è la contemporanea assunzione dallo stesso individuo di 5 o più farmaci differenti, sebbene, in alcuni casi, si giunga a 10 o più medicinali. Anche questa condizione è molto comune tra gli anziani.
Secondo l’ultimo rapporto OsMed, la popolazione con più di 64 anni assorbe oltre il 70% della spesa e dei consumi farmaceutici. Infatti, quando l’età supera i 75 anni, la spesa pro capite per i medicinali a carico del Servizio Sanitario Nazionale (Ssn) arriva a triplicare il valore medio nazionale e si stima che per ogni individuo con età maggiore di 64 anni, la spesa farmaceutica sia oltre 6 volte quella sostenuta per una persona con età inferiore ai 40 anni.
Inoltre, nella popolazione over 70, il consumo di farmaci è di oltre 3.000 Ddd/1000 abitanti die (Ddd=Dose Definite Giornaliere), che è un valore piuttosto alto se confrontato con quello della fascia 40-49 anni dove varia tra le 325 e le 496 Ddd/1000 abitanti die.
Nel 2021, secondo lo stesso rapporto Osmed, in Italia il numero medio di farmaci utilizzati dai pazienti tra 65 e 69 anni è 5,8, che sale a 7,6 nella fascia 75-79 e raggiunge 8,4 tra le persone con età pari o superiore agli 85 anni. Inoltre, il 66,6% degli utilizzatori con più di 65 anni ha ricevuto prescrizioni di almeno 5 diverse sostanze e circa il 26,8% di questi assume almeno 10 principi attivi diversi.
Analizzando in modo specifico le categorie terapeutiche, si può notare che nei soggetti che assumono 5 sostanze le principali combinazioni prevedono almeno due antipertensivi, un ipolipemizzante e un antiaggregante; mentre, tra i soggetti che assumono 8 sostanze, alle categorie sopra citate si aggiungono gli antidiabetici, i farmaci per l’ulcera peptica e antigottosi. In sostanza, questi dati sono indicativi di un frequente ricorso alla politerapia negli over 65.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)