E’ di fondamentale importanza fornire alle persone con diabete e agli operatori che di queste si occupano evidenze solide, che permettano di intraprendere stili di vita non soltanto sicuri, ma anche efficaci nel prevenire la comparsa e la progressione della malattia diabetica. Per questo laSocietà Italiana di Diabetologia fa il punto sulle diete ‘estreme‘ (vegetariana, vegana, paleolitica, chetogenica) che attraggono una quota sempre crescente di nostri concittadini. Secondo l'Unione Vegetariana Europea, l'Italia (insieme con la Germania) ha il più alto tasso di vegetarianismo nell'Unione Europea e il trend è in aumento rispetto al6.5 per cento nel 2014 e al 5.7 per cento nel 2015, raggiungendo il 7.1 % nel 2016. L’’1 % dei nostri connazionali è vegano mentre la dieta paleolitica continua a fare adepti e quella chetogenica attira con la promessa di dimagrire senza sentire fame. Gli esperti della Sid concludono che, "nonostante i risultati degli studi finora disponibili siano consistenti nel mostrare gli effetti benefici della dieta vegetariana e vegana nella cura del diabete mellito tipo 2 e sul controllo dei fattori di rischio cardiovascolare, prima di poter raccomandare queste diete come una valida e sicura alternativa alla dieta convenzionale, sono necessari ulteriori studi d’intervento su campioni più numerosi di pazienti, che testino l’efficacia di queste diete indipendentemente dall’azione sul peso e da altri fattori confondenti e la loro adeguatezza nutrizionale nel lungo termine in varie fasce d’età".
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)