E’ apprezzabile l’intento di proteggere la salute delle persone più vulnerabili, ma si deve perseguire questo obiettivo senza cadere nella generalizzazione dello stereotipo per cui tutte le persone, solo per aver compiuto il sessantacinquesimo anno di età, non sarebbero più in grado di valutare da sole cosa sia meglio per la propria e per l’altrui salute.
L’età del pensionamento, di per sé, non annulla la capacità di raziocinio.
Anche gli anziani possono, come ogni altro, dare prova di responsabilità individuale e sociale limitando la propria libertà personale per il bene comune, consapevoli del fatto che la sicurezza di tutti dipende dal grado di condivisione dei valori e dei comportamenti di ciascuno di noi.
(Fonte: tratto dall'articolo)