Dal convegno promosso da Cisl Fp Piemonte dal titolo: "Il tempo di relazione è tempo di cura – Vivere a lungo, vivere bene: la sfida nelle Rsa", è emerso il minutaggio degli operatori della strutture ossia i minuti minimi di assistenza, previsti dalla Dgr 45 del 2012. Su 24 ore, a un ospite tipico in "alta intensità" (con più patologie), l'oss può dedicare solo 120 minuti.
Per fare qualche esempio, in 15 minuti un anziano deve essere svegliato, ripulito dal presidio per l'incontinenza e cambiato. In 10 deve essere seduto e imboccato per la colazione, in 20 deve essere trasportato in sala per il pranzo o la cena, imboccato e riportato in camera. Tutto questo senza la possibilità che ci siano imprevisti. E il tempo di cura, o per lo svago, o la semplice compagnia, non esiste. L'infermiere ne ha soltanto 30. In tre minuti deve curare le sue lesioni da decubito, in altrettanti deve dare le terapie e controllare che effettivamente deglutisca le medicine, in 4 fare un prelievo.
I partecipanti hanno perciò sottolineato l’importanza nelle Rsa di aprire anche a nuove sperimentazioni e a modelli diversi per trovare soluzioni alternative. All’incontro ha partecipato anche la Regione, che promette più controlli, soprattutto in merito al rispetto dei contratti, stabilendo che possano essere accreditate solo le strutture che applicano i contratti collettivi di lavoro firmati delle principali organizzazioni. Per i gestori, invece, il problema è sempre lo stesso: le Regioni che versano quote troppo basse e ferme da anni. In conclusione, «la parola relazione è contrapposta a quella minutaggio»
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)