La validità dei consigli dei medici alle persone anziane di fare movimento per mantenere giovane il cervello sono stati avvallati anche dalla scienza.
A dimostrarlo è Olga Kotelko, una signora canadese di 93 anni, che ha iniziato la sua carriera sportiva all’età di 65 anni, collezionando oltre 30 record mondiali con ben 750 medaglie d’oro in svariate specialità di atletica leggera. La signora ha accettato di mettere sotto lo scanner dei neuroscienziati dell’Università dell’Illinois il suo cervello in modo da poter scattare una fotografia reale degli effetti che l’esercizio fisico può avere, anche in età avanzata. Così, con altre persone anziane ma sedentarie, si è sottoposta a diversi test cognitivi, a una risonanza magnetica e a test cardiorespiratori.
I risultati della scansione, pubblicati sulla rivista scientifica Neurocase, hanno mostrato che il cervello di Olga non appariva significativamente ridotto come accade alle persone sedentarie della sua età. A colpire i ricercatori è stata l’ottima integrità dei tratti di materia bianca nella regione del corpo calloso che connette l’emisfero destro con il sinistro. Inoltre, il suo ippocampo, una parte del cervello coinvolta nella memoria, era più grande di quello dei volontari di età simile.
Anche altri studi hanno rivelato la validità del movimento in età anziana.
In Italia, in particolare, il progetto Train the brain, condotto dagli Istituti di neuroscienze e fisiologia clinica del Cnr, dall’Accademia dei Lincei e dall’Università di Pisa ha persino verificato la possibilità di rallentare la progressione della demenza.
(Fonte: www.fondazioneleonrdo.it)