Secondo un nuovo studio statunitense pubblicato dalla rivista Neurology coloro che praticano delle attività artistiche manifestano più tardi problemi riguardanti la memoria.
A fronte dei problemi cognitivi che accompagnano tanto spesso l'invecchiamento, quale mezzo di prevenzione è possibile adottare? Uno studio condotto in Minnesota basato su una platea di 256 persone con un età media di 87 anni che non presentava problemi di memoria ha fornito indicazioni per cercare di rispondere alla domanda. Queste persone, infatti, all'inizio della ricerca hanno tutte citato, fra le loro attività usuali, quelle artistiche e quelle più genericamente sociali come andare al cinema, ai concerti, a riunioni di lettura, viaggiare, ecc. Dopo un monitoraggio di 4 anni, 121 persone avevano iniziato a manifestare problemi legati alla memoria, ma tra coloro che praticavano attività artistiche il rischio diminuiva del 73%, mentre la socializzazione riduceva il rischio del 55%. Al contrario, i fattori aggravanti del rischio di perdita della memoria si sono rivelati sia quelli genetici che lo stato ipertensivo e la depressione.
(Sintesi redatta da: Laura Rondini)