Belluno per tutti, non solo per i disabili, ma anche per le mamme che hanno un bambino piccolo da portare con il passeggino, per gli anziani o ancora per chi, momentaneamente, a causa di un infortunio, non ha la possibilità di muoversi senza qualche sostegno esterno.
Oscar De Pellegrin il campione paraolimpico, illustra il nuovo progetto che, partendo dall’esperienza fatta con la Fondazione Dolomiti Unesco e il suo “Dolomiti accessibili”, vuole allargare la fruibilità della montagna anche alle Prealpi bellunesi. L’iniziativa è in fase di realizzazione da parte della Dmo (Destination Management Organization) e nei prossimi mesi verranno mappati alcuni sentieri che potranno essere percorsi da parte di tutti, indistintamente. Si va dal Nevegal, al Cansiglio, al Grappa.
Sarà realizzata una brochure illustrativa di questi percorsi e poi inseriti sul sito Infodolomiti.it, che verrà completamente rifatto e avrà una sezione dedicata proprio ai percorsi accessibili, da implementare passo dopo passo. «La montagna è per tutti», prosegue Oscar De Pellegrin, «e tutti ne devono poter usufruire. Spesso si pensa alla montagna come conquista della vetta, della cima, come una scalata; ma non è solo questo. Vivere la montagna significa avvicinarsi alla natura, goderne l’aria pura e il silenzio, la vicinanza degli animali, guardare la bellezza delle cime, l’estrema varietà dei colori». Il campione paraolimpico e la sua associazione, la Assi onlus (Associazione sociale sportiva invalidi), sono a disposizione per verificare sul campo la situazione di alcuni sentieri già individuati, appunto nelle zone del Nevegal, delle Prealpi che arrivano fino a Lentiai, dello stesso Cansiglio, zona che si presta molto a questo progetto. Si tratta di sentieri da malga a malga, senza eccessivi dislivelli, compatibili all’uso di una carrozzina, con un fondo non eccessivamente disagiato, senza grandi dislivelli, con servizi igienici accessibili ad inizio e fine giro. La filosofia è insomma quella di un turismo sostenibile e accessibile a tutti, giovani e meno giovani o disabili, per ampliare la platea degli amanti della montagna che potranno permettersi di frequentarla e non solo di sognarla.
(Sintesi redatta da: Mayer Evelina)