Le persone che soffrono di innalzamenti della pressione sanguigna durante la notte sono a maggior rischio di eventi cardiovascolari e insufficienza cardiaca. A questa conclusione cui è giunto uno studio pubblicato da Circulation e coordinato da Kazuomi Kario, della Jichi Medical University di Tochigi, in Giappone. In particolare, ogni aumento di 22mmHg di pressione sistolica durante la notte era associato a un rischio maggiore di malattia cardiovascolare aterosclerotica e di insufficienza cardiaca. Rispetto al normale ritmo circadiano, un ritmo interrotto da un aumento della pressione di notte rispetto a quella registrata di giorno era associato a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari (HR 1,48) e insufficienza cardiaca (HR 2,45).
“Durante il sonno, la posizione supina aumenta il ritorno venoso, con conseguente aumento del precarico cardiaco”, sottolinea Kario, “L’innalzamento della pressione sistolica notturna agisce notevolmente sulla tensione della parete cardiaca, aumentando sia il precarico che il postcarico”.
(Fonte: tratto dall'articolo)