Il prestito vitalizio ipotecario è quasi pronto per il debutto dopo il parere favorevole espresso dal Consiglio di Stato sullo schema di regolamento attuativo. La nuova norma ha rivisitato un istituto finora assai poco diffuso per l'accesso al credito al proprietario di un immobile che abbia più di 60 anni. Si consente così alla persona anziana di acquisire liquidità senza dover vendere la piena o la nuda proprietà dell'immobile con un mutuo a garanzia del quale viene iscritta un'ipoteca sul suo immobile. In caso di decesso del mutuatario, i suoi eredi hanno l'alternativa di “recuperare” l'immobile libero da ipoteche saldando alla banca quanto le è dovuto, o vendere il bene e così soddisfare il credito della banca. Se entro dodici mesi dall'apertura della successione il credito della banca non risulti soddisfatto, la banca potrà vendere l'immobile ripagandosi il credito e riversando il resto agli eredi. Dallo schema di decreto si vede che la banca dovrà sottoporre al richiedente due prospetti informativi, esemplificativi del piano di ammortamento, per mostrare il possibile andamento del debito nel tempo; e produrre la relativa documentazione precontrattuale e le informazioni minime circa l'operazione. È stato disposto anche che il soggetto finanziato potrà stipulare la polizza assicurativa dell'immobile concesso in garanzia anche presso un soggetto differente da quello finanziatore; e che avrà comunque il diritto di ricevere un resoconto della propria posizione debitoria. In caso che il soggetto finanziato, dopo aver attivato la fase pre-contrattuale, non intenda più stipulare il prestito vitalizio ipotecario, l'istituto finanziatore non potrà richiedere il pagamento delle spese sostenute dal finanziatore. Il Consiglio di Stato ha espresso parere favorevole ma ha invitato il Mise ad apportare alcuni emendamenti a maggior tutela e informazione per chi effettua la richiesta.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)