Le case della comunità possono costituire il primo collegamento con i servizi specialistici, che comunque rimangono essenziali e che riconoscono che le demenze e l'Alzheimer sono una patologia specifica. I Caffè Alzheimer dovrebbero vederle come importante riferimento, perché la casa della comunità deve anche essere l'attivatore e il manutentore di tutte quelle iniziative di prevenzione che conservano l'autonomia d egli anziani, dalla ginnastica, alle camminate, all'alimentazione.
È la casa della comunità che, nell'ambito delle indicazioni dei servizi specialistici e a fianco delle prestazioni da essi erogate riguardanti le terapie e la riabilitazione cognitiva, può garantire una presa in carico sanitaria completa che possa far fronte alle quotidiane difficoltà che via via si presentano al paziente.
Il Pnrr, nella Missione 5 "Inclusione e coesione", considerando la casa come il primo luogo di cura, destina fondi all'assistenza domiciliare e alla trasformazione delle strutture residenziali in gruppi di appartamenti protetti (cioè dotati di servizi equiparabili a quelli delle strutture più grandi). La ridefinizione del modello delle Rsa è dunque necessaria non soltanto per evitare la diffusione di altre eventuali pandemie, ma per rendere l'organizzazione più flessibile e adattabile.
(Sintesi redatta da: Nardinocchi Guido)