Il Professor Walter Ricciardi coordinatore del rapporto Osservasalute individua nella poca prevenzione uno dei motivi per la battuta d’arresto della aspettative di vita. Le regioni non hanno rispettato l’obbligo di legge di dedicare il 5% del budget in programmi di screening. Questo ha portato ad un aumento dei fattori di rischio, che, combinandosi tra loro, portano a un maggior numero di malattie croniche, cardiovascolari, diabete, tumori, per i cittadini. Il picco di mortalità del 2015 non si presentava dal dopoguerra ed è dovuto all’invecchiamento della popolazione e alla mancanza di copertura vaccinale degli anziani. In teoria si dovrebbe spendere il 5% in prevenzione, il 45% per gli ospedali e il 50% per l’assistenza territoriale, invece in molti casi si spende oltre il 60% per gli ospedali e zero in screening. Anche perché investire in prevenzione fa risparmiare allo Stato da 5 a 20 euro. Infine Ricciardi auspica un migliore utilizzo delle risorse: il primo obiettivo sarebbe di incidere sui 20 miliardi di sprechi per dare più farmaci ai pazienti, meno liste di attesa, sbloccare il turnover. Il sistema sanitario è in equilibrio contabile, ma questo obiettivo è stato spesso ottenuto a scapito dei servizi.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)