Le decisioni cliniche da assumere alla fine della vita sono sempre più complesse. Nell’ambito internistico, temi quali la sofferenza, la “terminalità”, la morte e il diritto alla cura sono fondamentali, dovendo spesso essere affrontati tenendo conto contemporaneamente dell’obbligo deontologico, giuridico, istituzionale di assistenza e della libertà di rifiuto alle cure e dell’autodeterminazione del paziente. Il tema del non trattamento è da tempo al centro della riflessione etica e deontologica in campo medico. Il tentativo di ricercare una sintesi comune tra i professionisti ha evidenziato che esistono opinioni divergenti fra chi ritiene la vita un bene da tutelare e preservare sempre ( quindi indisponibile)e chi considera più importante il valore che il singolo individuo attribuisce alla propria vita. Al di là di tali divergenze si riconosce come lecito il diritto da parte del paziente di decidere rispetto all’interruzione della propria cura, pur garantendo al medico la possibilità di astenersi da azioni non coerenti con i propri principi etici e professionali. Intorno a tali problematiche si articolano i contributi contenuti nel documento.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)