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Galvani Maddalena, Monchera Silvana

Progetto "Anziani in affido"

Prospettive Sociali e Sanitarie, 3/2020, 2021, pp.12-13-14-15

Il progetto “Anziani in Affido” nasce dalla Regione Veneto, in attuazione della Legge regionale 24 febbraio 2015, n. 3, “Disciplina dell’affido a favore di anziani o di altre persone a rischio o in condizione di disagio sociale”, che ha l’obiettivo di promuovere una sperimentazione volta a garantire a questi gruppi di persone una particolare forma di assistenza sociale in un contesto di vita relazionale e familiare.


Sono stati coinvolti i Servizi sociali dei Comuni di Bussolengo, Lazise, Mozzecane e Valeggio, che hanno interpellato la Cooperativa “Spazio Aperto” in qualità di unico gestore dei Servizi di assistenza domiciliare (SAD).
Possiamo scandire il progetto in quattro azioni principali: la fase iniziale della presa in carico, la seconda fase “Strategia di Selezione”, la terza “Strategia di Integrazione” e infine l’ultima “Erogazione dell’affido e verifica”.

I destinatari del progetto sono anziani che vivono soli e necessitano di supporto e supervisione nella gestione della loro quotidianità. L’affido rappresenta, la possibilità di ricevere compagnia, di sentirsi “parte” di una relazione, di ricevere aiuto e sostegno da parte di persone amiche, di conoscenti, di membri di una stessa comunità. Con l’accettazione dell’affido, siglato da un documento in cui si attesta l’impegno sia dell’affidatario che dell’affidato, l’anziano solo, compie lo sforzo di rompere la solitudine e il silenzio per recuperare una ritualità di condivisione e di elaborazione, è stimolato a porre attenzione ai propri bisogni e a mettere in gioco, inoltre, le proprie risorse.

L’affido è stato accolto con interesse e piacere da parte degli anziani perché ha superato la loro condizione di solitudine. Ha messo a fianco degli anziani una “sentinella” attenta ai loro bisogni, presente con regolarità e in grado di soddisfare desideri in attesa da lungo tempo.
L’affidatario permette agli anziani di uscire di casa in sicurezza, di riprendere quindi il contatto con l’esterno, la propria Comunità, i negozianti, i punti di ritrovo, i servizi. Costruisce un legame significativo, di fiducia che spesso coinvolge anche le rispettive famiglie di riferimento.
Alcune persone anziane senza una propria famiglia sono state “adottate” dalle famiglie dei loro affidatari, bambini compresi.

L’affido delle persone anziane è la concretizzazione di come il welfare della prossimità generi inclusione e riattivazione sociale, culturale ed economica e riavvicini le fragilità più marginali.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)Galvani Maddalena, Monchera Silvana
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2021
Pagine12-13-14-15
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo19000101
Numero3/2020
Fonte
Approfondimenti Online
FonteProspettive Sociali e Sanitarie
Subtitolo in stampaProspettive Sociali e Sanitarie, 3/2020, 2021, pp.12-13-14-15
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
Volume
Approfondimenti
Galvani Maddalena, Monchera Silvana
Attori
Parole chiave: Assistenza Domiciliare Buone pratiche