Nell’estate del Po in secca a causa della siccità, a subire le maggiori conseguenze delle temperature altissime sono – sempre – loro: le persone più fragili, soprattutto anziane, e sole. Le ondate estive di calore hanno causato un incremento di mortalità – rispetto alla media degli ultimi dieci anni – del 21% in Lombardia nel mese di luglio e nelle prime due settimane di agosto, stando al «Report mortalità e accessi in pronto soccorso», del Ministero della Salute.
Per prevenire le situazioni critiche, l’Asst Nord Milano ha avviato a luglio il «Progetto caldo», che ha intercettato in questo mese e mezzo oltre 400 cittadini bisognosi di assistenza, ma anche di informazioni e di orientamento tra i servizi, e assistito oltre 50 persone, raggiunte a casa dagli infermieri di famiglia e comunità per interventi domiciliari e una più approfondita valutazione clinica. L’obiettivo del progetto – ancora in fase sperimentale – è prevenire l’isolamento delle persone con fragilità e intervenire con rapidità, in caso ci sia le necessità di ricorrere a terapie e ricoveri, nei territori di Bresso, Cinisello Balsamo, Cormano, Cusano Milanino, Cologno Monzese e Sesto San Giovanni. Le amministrazioni, insieme all’associazione Auser, hanno collaborato con il gruppo di sanitari affidato al progetto.
A luglio è stato attivato un call center telefonico operativo dal lunedì al venerdì a disposizione dei cittadini in difficoltà e ad un indirizzo mail per segnalazioni da parte delle famiglie, dei medici di base, pediatri e operatori degli enti del Terzo settore, come hanno spiegano dall’azienda sociosanitaria dell’Alto Milanese. Al servizio telefonico è stata affidata una équipe che garantisce l’assistenza telefonica e, dove necessario, domiciliare prendendo in carico anziani e persone fragili potenzialmente a rischio a causa delle alte temperature.
(Sintesi redatta da: Linda Russo)