Rodari nel suo libro “Favole al telefono” aveva immaginato una bambina che tutte le sere aspettava che il suo papà, lontano da casa per lavoro, telefonasse per raccontarle una storia perché, altrimenti, non sarebbe riuscita ad addormentarsi.
Ora, a fare fatica a prendere sonno dopo una giornata trascorsa in casa, spesso da soli, senza potere vedere i loro familiari, specialmente i nipoti, carichi di ansie per le notizie sull’infezione da Coronavirus sentite in TV, sono le persone anziane, i soggetti più fragili in questo periodo di pandemia.
L’idea, venuta ai geriatri dell’ASL VCO (Verbania) che in questi mesi avevano visto manifestarsi negli anziani di cui si prendevano cura tanti segni di disagio come conseguenza non solo dell’infezione da SarsCOV-2 ma anche delle misure di prevenzione che consigliavano di “stare a casa” e di limitare le relazioni sociali, è diventata un progetto che ha visto coinvolti studenti della classe II B e alcuni loro docenti dell’Istituto Comprensivo Filippo Maria Beltrami di Omegna.
L’iniziativa ha stimolato la lettura, il disegno, l’utilizzo pratico della tecnologia ma anche il cuore dei ragazzi che di queste storie che hanno letto e trasferito, con delle illustrazioni realizzate da loro, su una piattaforma digitale. Hanno fatto un dono di Natale per i loro nonni e, accettando di metterle a disposizione del Servizio di Geriatria, anche per le molte persone anziane che si trovano ricoverate in ospedale nel reparto Covid ed in RSA.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)