Ogni 3 secondi un nuovo caso di Alzheimer nel mondo. Con questo dato impressionante inizia il video che racconta il progetto Interceptor, che ha l’obiettivo di identificare nella popolazione di soggetti con declino cognitivo lieve quelli a maggior rischio di evoluzione verso la malattia di Alzheimer.
Lo studio è promosso e sostenuto dal Ministero della Salute e da AIFA, l’Agenzia Italiana del farmaco, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e AIMA, l’Associazione Italiana Malattia di Alzheimer. Centro coordinatore del progetto è la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS che partecipa insieme a una rete di 20 strutture neurologiche italiane. Oggi in Italia sono oltre 700.000 le persone con un lieve disturbo cognitivo, metà dei quali progredirà ad una forma di demenza, per lo più Alzheimer, nei 3 anni successivi. “Nello studio che arruolerà 400 pazienti – spiega il prof. Paolo Maria Rossini, coordinatore clinico del progetto Interceptor e direttore Area Neuroscienze della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS – saranno valutati dei biomarcatori per stabilire quali siano più sensibili e specifici per predire la conversione del lieve declino cognitivo in demenza di Alzheimer”.
(Fonte: tratto dall'articolo)