Non trattare con radioterapia e chirurgia tutti i pazienti con cancro alla prostata, ma selezionare quelli in cui la malattia non sembra pericolosa (i medici dicono indolente) e seguirli soltanto con controlli periodici. A dodici anni dall’adesione del primo paziente, arrivano ora i dati del programma Sorveglianza Attiva dell’Istituto Nazionale dei Tumori (Int) di Milano. Che sono decisamente positivi. Ben 818 pazienti con tumore alla prostata a basso rischio sono stati sottoposti a monitoraggio per cinque anni: “Il 50% continua a seguire il programma e, soprattutto, nessun caso di decesso o di sviluppo di metastasi si è verificato nello stesso periodo”, riassume in una frase Riccardo Valdagni, Direttore della Radioterapia Oncologica e del Programma Prostata.
(Fonte: tratto dall'articolo)