“È una patologia ancora sottovalutata vista troppo spesso solo come un semplice disturbo della terza età - sottolinea Vincenzo Mirone, Direttore della Scuola di Specializzazione in Urologia dell'Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’ e Presidente della Fondazione Pro -. Bisogna, invece, ricordare che alcuni sintomi dell’ipertrofia prostatica benigna sono comuni a quelli del cancro della prostata. Solo un consulto medico appropriato è in grado di portare ad una diagnosi certa. Se viene trascurata la patologia può progredire fino a causare ritenzione urinaria con l’impossibilità di vuotare la vescica”. Sono necessarie visite di controllo periodiche dopo i 40-50 anni e, tempestivamente, quando si manifestano problemi. Vediamo però come prevenirla a tavola. Il Prof. Mirone suggerisce di consumare tanta frutta e verdura tra cui carote, zucca, zucchine, cavolo, finocchio, cicoria, rape e radici in genere. Al contrario, vanno limitati i cibi contenenti gli Omega-6, perché agiscono come cofattori negli stati infiammatori della prostata, in particolare le carni fresche e conservate, i salumi e gli insaccati, le uova, i fritti, i dolci e le bevande zuccherate, i formaggi grassi e le farine raffinate. Sono da preferire i cereali integrali e attenzione a peperoncino, spezie varie e caffè perché è stato dimostrato che possono talvolta determinare problemi al nostro apparato genito-urinario. Attenzione al consumo di birra e superalcolici. È invece importante bere almeno due litri di acqua al giorno.
(Fonte: tratto dall'articolo)