Se in famiglia ci sono stati casi di tumori alla prostata, o se si ha un’età compresa tra i 50 e i 70 anni, o anche se le dimensioni della prostata sono più grandi della norma, è probabile che il proprio medico curante prescriva l’esame del PSA. Di cosa si tratta? Rispondono al quesito i dottori Nicolò Maria Buffi e Massimo Lazzeri, urologi di Humanitas.
Nella comunità scientifica è ancora aperto il ruolo del PSA come screening per il carcinoma della prostata. Tale motivo è dovuto alla sua limitata specificità: infatti, il livello di PSA del sangue può variare anche per altri motivi, come un’infezione acuta della prostata – ad esempio una semplice prostatite -, l’assunzione di alcuni tipi di farmaco o l’ipertrofia prostatica benigna, una condizione caratterizzata dall’ingrossamento della prostata, frequentissima negli uomini oltre i 50 anni, che spesso si risolve facilmente attraverso la prescrizione di farmaci e raramente necessita di un intervento chirurgico.
Ciò, ovviamente, limita molto l’efficacia di questo marcatore tumorale nello screening specifico per il tumore della prostata.
(Fonte: tratto dall'articolo)