L’anziano ammalato spesso, a differenza di malati in altre età della vita, si rassegna, rinuncia a priori alla guarigione, poiché considera la malattia un fatto strettamente legato all’età. A causa dei forti pregiudizi, vissuti e creduti dall’anziano, spesso la modalità di cura è una modalità di delega, raramente si assiste al tentativo di rendere l’anziano responsabile e partecipante attivo alla propria cura, solo negli ultimi anni, con la grande sfida posta dalle malattie croniche, si è assistito al tentativo di svolgere dell’educazione terapeutica, che vada ad incentivare stili di vita più sani. L'arrendevolezza nei confronti della malattia, insieme a sentimenti di depressione e ansia per la sensazione di perdita di controllo del corpo che non risponde più come d'abitudine, spesso aggravano lo stato della patologia, creando sofferenza e profonda frustrazione sia nell'anziano malato, che nel familiare e chi si prende cura di lui.
(Sintesi redatta da: Magi Claudio)